Nel vento verso il tramonto
Era preoccupato Giorgio quando mi ha chiesto che regalo avrei voluto per il mio compleanno quest'anno. Temeva che gli chiedessi un anello :)))) Ci ho pensato un po' e poi un pomeriggio che passavo nella piana di Rieti ho avuto l'idea giusta: volare. Da bambina mi volavano in testa ogni week end, lanciandosi dallo Scalambra... un giorno lo avrei fatto anche io.

Certo ne è passato di tempo, ma l'idea mi si è accesa in mente davvero come una lampadina e così gli ho chiesto quello come regalo... un volo in parapendio o deltaplano. Ho fatto felice lui e me stessa in un sol colpo, bellissimo!

Da Leonessa il posto per volare è Castelluccio di Norcia e meglio non poteva andarmi con i Sibillini a fare da cornice. La Valnerina, Visso e Forca di Gualdo, già l'avvicinamento è meritevole, meno noto ai miei occhi rispetto a Forca di Presta quando ci arriviamo da Roma. Per metà giornata ci gustiamo l'ascensione al Monte Lieto con Flavio e festeggiamo in cima il mio compleanno. La torta ai frutti di bosco arriva spiaccicata ma la ricompongo alla bene e meglio e ce la gustiamo comunque con soddisfazione sotto la croce. Il panorama dal Lieto è davvero eccezionale, abbraccia tutta la catena dei Sibillini dal Bicco a Punta di Prato Pulito, consentendo una visuale che è anche una lezione di geografia.

E poi finalmente ci dirigiamo a Castelluccio per l'Appuntamento della giornata, il mio primo volo. Sono emozionata, anche se non me ne accorgo fino al momento in cui conosco il mio pilota e comincia a darmi spiegazioni. Nell'attesa del mio turno a Forca di Presta ho osservato quegli armoniosi strumenti di volo dispiegarsi e staccare da terra, guidati da uomini amanti di una pratica che è anch'essa un mondo suo, un po' come lo scialpinismo o il surf. Il fascino di certe pratiche sportive meno note è forse dettato anche dal non conoscerle, dal percepirle come qualcosa di pochi.

Il mio primo volo non può che essere doppio con un pilota della scuola di volo di Castelluccio. Esperto e che dire? anche un bel ragazzo :)) insomma, si preannuncia una esperienza da ricordare... Sto per staccare la mia ombra da terra che è già radente, siamo vicini al tramonto e il vento c'è, quello giusto per volare. Infiliamo l'imbrago, un po' di indicazioni sulla manovra di partenza e poi qualche minuto di attesa del momento giusto per alzarsi in volo...la webcam riprende il mio viso emozionato e il respiro corto. E poi Ora! Marco mi dà una leggera spinta per avanzare due tre passi di corsa, la vela ci tira indietro e ci alziamo da terra. Volo!

Fantastico! Una sensazione grandiosa di leggerezza e il vento tenue nelle orecchie mentre guardo il mondo da lassù, niente intorno a impedire il contatto col cielo. Non lo controllo il sorriso che mi prende la bocca e non mi lascia fino alla fine dei 20 minuti di volo che faremo. Andiamo verso l'orizzonte, con il sole aranciato negli occhi e poi dal'altra parte in direzione del Vettore, pur senza avvicinarci mai. Gli alberi sono nuvole via via più piccole che decorano il terreno e i colori dell'erba e delle montagne al tramonto ipnotici. Ci stiamo alzando verso il cielo alla velocità controllata di mezzo metro al secondo, mica male!

Faccio domande su domande al mio pilota, che mi sembra felice di dare spiegazioni. Apprendo che il parapendio rispetto al deltaplano non necessita di condizioni perfettamente idonee per volare e non a caso se ne vedono più di frequente. Che il vento buono per volare nasce dal sole, le preziose termiche, e non conviene andare aldilà del filo di cresta dove i venti sono diversi se non si è bravi piloti.

Tra una domanda e l'altra Marco mi propone a un certo punto di fare qualche pendolata e io si, ma piano, vediamo com'è. In pratica si dondola a destra e sinistra e il mondo rotea all'impazzata accompagnato dallo stomaco. Ricorda un po' le montagne russe, è molto divertente provare, ma ci vogliono stomaci forti ;) Rido e urlo con spontaneità, tanto chi posso disturbare lassù?

Siamo fortunati a trovare un'ultima insolita termica e saliamo al massimo della distanza dal suolo. Ora guardare in basso fra le gambe dà un leggero senso di vertigine, si, ma non perdo mai la tranquillità di sapere che sono in ottime mani. E' bello, tutto bello e intenso. Se non fosse per lo stomaco un po' strapazzato resterei li appesa. Ma il tempo è passato ed è ora di preparasi a scendere, con un top-landing, cioè la discesa nello stesso punto di partenza, dove ci sono Giorgio e Flavio ad aspettarmi.

Marco mi fa posizionare nel modo giusto per usare le gambe in caso di arrivo con corsa, ma invece atterriamo praticamente verticali al suolo. Non riesco a smettere di sorridere e ringraziare Giorgio per l'opportunità che mi ha dato. Marco mi dice che è stato un piacere accompagnarmi, ma il piacere è stato tutto mio! Flavio mi corre incontro per abbracciarmi e lo vedo che è contento anche lui. Un regalo di compleanno fra i più riusciti della mia vita.

20 agosto 2016

p.s. 4 giorni dopo vedere quei posti ed Amatrice ridotti come sono dal terremoto mi ha fatto sentire piccola e inutile. Che la nostra frequentazione di quei territori, con i nostri hobby di montagna, volo, cavallo, i nostri interessi scientifici e chissà quant'altro possa contribuire ad aiutarli a non scomparire nella loro bellezza.


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