CORNICI CON AFFACCIO

                                                             Martedi 10 Marzo 2009      

Fare una gita con Angelo e Maurizio e' sempre un piacere immenso; il piu' delle volte pero' e' difficile coordinarsi.  Questa volta ci siamo riusciti !!

L'idea di una infrasettimanale era gia' nell'aria. Dapprima si era parlato di Lunedi, poi rimandata a Martedi: meglio cosi', sarebbe stato un po' troppo per me dopo il week-end alla Fantesca. Perche' di notte ? Beh, Angelo e Maurizio sono avvezzi a queste mattate. Io un po' meno ma sempre disponibile quando si tratta di andare in montagna con gli amici. L'esperienza della notturna ancora mi mancava: tutte quelle del Fante le avevo sempre "lisciate", forse non ero ancora abbastanza del "giro". L'idea mi e' venuta ricevendo alcune mail del gruppo "Virus SA1-06" che proponeva una sciata con luna piena. 

Subito lancio la mia proposta ad Angelo: E' LUNA PIENA, se facessimo una notturna ?

Lui rilancia a Maurizio che acconsente. Il primo appuntamento per l'una di notte viene corretto: al Banco di Brescia alle tre. Tra me e me dico: non e' piu' una notturna ma un'alba ! Frutto della fotomania di Angelo, penso. In compenso guadagno due ore in piu' di sonno prima della levataccia. Alle due sono in piedi con lo zaino gia' fatto.  Al mio solito faccio colazione come fosse gia' giorno e mi avvio.

Alle 5 lasciamo la macchina in localita' Capodacqua a quota 920 nel versante laziale del Parco. Iniziamo a camminare risalendo il vallone Capodacqua e successivamente la Valle Carbonara per salire fino al Rifugio Iorio a metri 1830. La luce che portiamo in fronte non serve: il cielo e' molto luminoso, tuttavia anche molto velato al punto che non capisco la luna dove sia. 

Procediamo senza parlare, mentre pensieri belli e brutti affollano la mia mente. Il silenzio e' rotto solo dal calpestio delle nostre suole sui sassi e dallo scampanellare di mucche lontane. Ben presto gli scarponi toccano la neve. Dopo le sei, al comparire della luce, lo spettacolo prende corpo: le vette, cariche di neve, si colorano di rosa. Di fronte a noi abbiamo la cima maestosa del Monte Serrone: per Angelo e' una vera delizia. L'eccitazione sale quando quel monte fa bella mostra di se' con la luce piu' giusta; tutt'intorno e' splendore di cielo azzurro, montagne innevate e panorami spettacolari. Saliamo seguendo tracce indurite di gitanti domenicali e scansando fronde che ostruiscono il passo. Dal Rifugio Iorio proseguiamo lungo la cresta che conduce al Monte la Rocca a metri 1924. Qui ci incantiamo di nuovo a guardare; Angelo scatta foto mentre Maurizio ed io ci offriamo come modelli. Sulla cresta lo spettacolo e' stupendo per le cornici a ricciolo, cosi' dure da permetterci l'affaccio.  L'uomo-obiettivo ha a disposizione solo tre rullini ma li usa con grande gioia e sembra soddisfatto. Da questa cima ancora per cresta fino a raggiungere il Monte Pietroso a metri 1886. Anche qui troviamo belle cornici, simili a onde marine da cavalcare. Un Angelo esperto piu' volte mi rassicura ed e' cosi' che mi faccio fotografare sul ciglio. Per un po' giochiamo con quelle onde, andandovi prima sopra poi dentro e poi sotto. Non contento, mi diverto a scalinare sul verticale con la picca ben infilata prima di lasciare l'appoggio. Poi scendiamo al Valico di Monte Tranquillo a metri 1670.  Dal Valico ci caliamo direttamente nel Vallone di Capodacqua fino a raggiungere la macchina alle ore 13:30.  

Una magnifica giornata in grande compagnia !!!  ...  parola di Trafo. 


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