Chi "non si accontenta"...

Pizzo Deta da Prato di Campoli

25 aprile 2009

di Alessandro Serrani (Mishkalex) 

 

Venerdì sera, Claudio al telefono: " Ho parlato con Giampaolo ..domani potremmo aggregarci a lui e Flavia per andare a Prato di Campoli verso il Pizzo Deta. Noi con i bambini ci fermiamo prima o magari passiamo per la valletta laterale e ci si incontra quando loro scendono ..''

L' idea mi piace: sul Pizzo Deta sono stato nel 2006 insieme a Federico e ricordo che  Prato di Campoli è splendido, adatto per una scampagnata con i bambini. Il mattino seguente il gruppo è nutrito: Claudio con moglie (Francesca) e figlio (Santiago), Enzo e figlia (Martina), Pietro (un mio amico che si è aggregato all'ultimo momento, felice di fare una passeggiatina rilassante), Roberta e Sabina (le ciospe felici per lo stesso motivo) e le due "guide designate" (Giampaolo e Flavia), più il sottoscritto. Iniziamo a camminare intorno alle 10,30. Abbiamo deciso di salire insieme a Giampaolo e gli altri per poi fermarci a metà strada, il Pizzo Deta (900, e più, metri di dislivello) è veramente troppo per i bimbi e ANCHE  per me.... Martina (8 anni) è perplessa: "Ma non dovevamo andare in montagna? Qua c'è solo prato: non mi piace!!" I geni bergamaschi del padre si fanno sentire!! Poco dopo, la sua sete di pendio viene risolta: Giampaolo e Flavia nel tentativo di trovare la "Via direttissima"  ci fanno salire per la  SUB-NORMALE: attraverso il bosco, parallelli alla normale ma rigorosamente senza sentiero...Dopo aver fatto un po' di divertenti roccette, ci ricongiungiamo alla normale e continuiamo a salire con i due "capo spedizione" delusi per non aver trovato la  tanto agognata "direttissima" ... La salita si fa' sempre più ripida.  I due bimbi non se ne accorgono nemmeno, sono sempre davanti e noi facciamo anche fatica a tenerli a freno. Quando incontriamo la prima neve sono circa le 13,00: è ora di pensare alla fine della salita per i bambini e i loro accompagnatori. Martina e Santiago sono freschi e tranquilli pronti a continuare, ma purtoppo Santiago non ha scarpe e pantaloni adatti alla neve  e i genitori decidono che la salita è conclusa. Claudio  mi ricorda che ci sono ancora 500/600 metri di dislivello per la vetta invitandomi a rimanere. Enzo con la figlia hanno già cominciato a risalire il pendio innevato, Pietro è perplesso ...non si aspettava questa escursione e non ha ghette per camminare sulla neve senza bagnarsi i piedi ...ma vuole salire. Io sono tentato a continuare anche se comincio a sentire la stanchezza. Giampalolo e le ciospe mi incoraggiano: "Dai ! andiamo su tranquilli tutti insieme!!"

La "spinta finale"  me la da' proprio Pietro: " Dai andiamo se poi sei troppo stanco o se c'è troppa neve per continuare, torniamo giù insieme" . Decido di andare ma mi dispiace lasciare Claudio e famiglia. La voglia di mettermi alla prova (come se non l'avessi già fatto, da un anno a questa parte!!) è tanta quindi ..piano piano... ma SU !!

Arriviamo in cresta, dopo una pettata paurosa,  tutti insieme ( mi hanno aspettato!) . Martina è  intimorita dall 'ambiente un po' cupo (il cielo è nuvoloso e tira vento) ma è "fresca come una rosa".  Lo spettacolo è stupendo: la cresta dalla nostra parte è scoperta ma verso Nord la neve è ancora tantissima e gli accummoli e le cornici  sono enormi ... Traversiamo verso sinistra e, dopo aver passato un paio di ripidi nevaii (un po' di adrenalina/strizza non fà mai male)  in breve siamo in cima. Dopo esserci rifocillati e aver scattato  le 100/150 foto di rito :) decidiamo di riscendere per la normale. La discesa è faticosa e il mio equilibrio (non solo mentale) è messo a dura prova .. Alla fine intorno alle 18,00 siamo alle macchine, Claudio probabilmente è già a Roma, e a noi non resta che festeggiare con una birra (Martina esclusa!!)  la bella e inaspettata giornata passata insieme.  Che dire ...sono contento per Martina, che ci ha stupito tutti, sono contento per Pietro ed Enzo cha hanno goduto insieme a noi degli spettacoli che la montagna regala e ... sono contento anche per me, che dopo poco più di un anno dall' ospedale, sono riuscito a togliermi questa soddisfazione. Un grazie enorme a Giampaolo Flavia e le ciospe per l' amicizia che ancora una volta mi hanno dimostrato...    

  

 

   


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