A Franco
Pochi giorni fa ero a Sperlonga e scendevo al tramonto verso le macchine, stava venendo buio e camminavo veloce cercando di trovare gli appoggi istintivamente, senza pensare, lasciando che il
corpo facesse da se... e mi sei venuto in mente.
Eravamo in Valle Fua di ritorno da una escursione al Murolungo programmata per i ragazzi del Corso di Base e si era fatto buio, il gruppo si era sgranato e le frontali si erano accese, non si vedeva quasi nulla e anche io e te mettevamo un passo dietro l'altro guidati dalla luce delle frontali, poi spinti forse dallo stesso desiderio di solitudine e di silenzio incominciammo ad accelerare il passo allontanandoci sempre più dal gruppo.
Andavamo giù veloci e ben presto le voci e il rumore dei passi degli amici si fecero distanti, ci fermammo un attimo e senza neanche dirci una parola spegnemmo le frontali... il gioco era iniziato!
Ora si che si poteva scendere veloci! Si vedeva sempre meno e si correva sempre più! A volte dovevamo frenarci per non prendere rischi eccessivi ma il buon senso durava poco... a volte tu davanti, a volte io e ridevamo e ridevamo urlando come matti! 
Era come quando ballavamo insieme Franchino ricordi? Ci si scatenava e poi "interiorizzavamo" per poi riscatenarci e giù risate!
E' stata veramente una bella corsa in discesa quella per la Valle Fua, una di quelle discese che solo la montagna sa regalarti, una di quelle discese che poche volte la vita ti concede, quelle discese che puoi fare tutte d'un fiato senza preoccuparti di dove metti i piedi, senza preoccuparti di farti male anche se non vedi nulla ed è buio pesto... tanto lo sai che non può succederti nulla di brutto...
Quella discesa rimarrà per sempre nel mio cuore, è stato un piacere ed un onore farla ridendo insieme a te.
Ciao Franchino.
fa (Fausto T.)