Il richiamo della foresta
La voglia di "pestare sabbia" al posto della "neve polverosa" prende il sopravvento nel primo week end di sole. Mare! Elemento antagonista altrettanto bello e affascinante della montagna. Raggiungo la spiaggia attraversando il comprensorio sul mare con la mia bicicletta arruzzinita. Villette semideserte, pace, tranquillità: intravedo l'azzurro del mare a poche centinaia di metri. La montagna è lontana fisicamente e mentalmente.
Improvviso un ululato, mi volto verso il villino che sto costeggiando e intravedo qualcosa di grigio che si muove. Vedo un cane o meglio un lupo, un bel pelo grigio curato ma ha tutto l'aspetto di un lupo. Rimango un pò interdetto, ci guardiamo: sembra che ci stiamo dicendo vicendevolmente "Che ci fai qui?".
Proseguo verso il mare per godermi la giornata di sole, pensando allo strano avvistamento.
Racconto a cena dell'incontro a Santiago che subito mi chiede di accompagnarlo a vedere il lupo-cane.
Torno al cancello-gabbia della villa e vedo il lupo sotto un albero vicino alla "padrona". Le chiedo informazioni e mi conferma che si tratta di un lupo cecoslovacco. Mi riferisce che esistono tre allevamenti in Italia, ma si tratta di un vero lupo infatti non abbaia ma ulula. Mi racconta che è un cucciolo di otto mesi e mostra un sorriso e uno sguardo orgoglioso dell'acquisto.
Il mio sguardo incrocia nuovamente quello del lupo che mi sembra invece dire "Salvami non posso stare in un giardino di una villa al mare, portami via per boschi, montagne".
Vado via intristito, spero sia caduto in buone mani, ma vigilerò, ti verrò a trovare, cercherò di capire come ti trattano, se potrò ti porterò in montagna.
 

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