Rifugio Nicola D'Arcangelo
Aspettavo con trepidazione il week end del 17/18 per un ritorno in montagna dopo più di un mese. Ma il  gran caldo durante la settimana  comincia a smorzare l'entusiasmo: che fare con la callaccia? Con Alex pensiamo di dormire fuori in qualche rifugio e dal cilindro spunta  il rifugio Nicola d'Arcangelo sotto il Monte Aquila. Programmiamo,  quindi, una uscita di rilassamento alla ricerca di refrigerio.
Venerdì Alex va a prendere le chiavi ad Isola del Gran Sasso; ci ritroviamo alle 16.30 di sabato all'inizio della sterrata che conduce al Vado di Corno (mt.1924). Siamo in 4, ci dirigiamo al Rifugio (mt.1673) scavalcando il valico lasciandoci alle spalle il gran caldo. Apriamo il rifugio che troviamo accogliente e attrezzato. Approfittiamo delle ore di luce rimaste  per raggiungere l'affaccio verso la Valle dell'Inferno. Spettacolare, si vedono i 2000 metri di parete sprofondare verso (ahimè) l'autostrada.
Tornati al rifugio mangiamo le pagnottelle godendoci la vista sul paretone. Arriva la notte,  scatti notturni alla luna, alle stelle, ci divertiamo a scrutare alcune frontali che girano per il Gran Sasso: che serata, pensiamo alla callaccia romana  e ci godiamo il meraviglioso anfiteatro innanzi a noi che affonda nel buio delle stelle.
Alle 23 ci buttiamo a  dormire anche un pò stanchi; sveglia alle 4.30 per foto. Infatti puntuali Alex e Luca appena cominciano le prime luci cominciano le loro DUE ore di scatti fotografici. Io traffico con il caffè godendomi le fiammate rosse dell'alba sul Gran Sasso, in mancanza di cornetti mi preparo  pane/acqua/zucchero che mangiavo da bambino.
Torniamo al vado di Corno ed Iniziamo la salita verso il Monte Aquila (proseguiamo in tre); temperatura fresca, ventilata direi ideale. Nelle vicinanze della cima incontriamo tre camosci che danno un ulteriore elemento di interesse. Giunti al Monte Aquila proseguiamo per Campo Imperatore per salutare l'ometto di Franco e Francesca. Poco prima chi ti incrociamo? Michela, Flavia, Rosanna e bimbi al seguito. Mitragliata di sorrisi, cazzeggio, informazioni; Rosanna mi parla del Rifugio al lago di Racollo e mi incuriosisce. Troviamo l'ometto e sostiamo per un ricordo.
A Campo Imperatore rapido autostop per  riprendere l'auto (e Luca il quarto del gruppo) e lasciamo la piana ormai in preda ad un assalto mai visto di domenicali.
Passo al rifugio Racollo: carino ha 18 posti letto divisi in 3/4 stanze. Offre anche la possibilità di attendarsi. Sembra avere anche una buona cucina: per chi vuole info www.rifugioracollo.com
Torniamo a Roma preparandoci ad affrontare "a nuttata" da incubo calore.
In attesa delle foto di Alex mando un cordiale saluto  a tutti.
Claudio Di Gennaro