Rep. Dem. del Congo: bon jour, bon soir..ma anche garage e brioche!!!

Eh si, quando ho detto ai miei compagni di viaggio che sapevo solo 2 o 3 parole in francese, ovvero  bon jour, bon soir e "Lui, Je sui Catherine Deneuve", che è anche falso, Fra' mi ha risposto che di sicuro conoscevo altre parole....per esempio garage e brioche.... e così ogni volta che non sapevo rispondere o  non capivo i locali, gli "amici" mi facevano eco con "garage e brioche"!!!! :-D

Ma parliamo ora sul serio di questo viaggio che Francesco Kailas ha desiderato tanto (sono 5 anni che ci  pensa!!!) e che io non potevo mancare assolutamente in quanto la mia prima volta in Africa Nera!!!

Dopo tanto penare perchè non si raggiungeva il numero giusto, finalmente a febbraio arriva la conferma che siamo in 5 più la guida e il viaggio si fa: la mia fibrillazione comincia...genitori super preoccupati,  vaccino febbre gialla, problemi grossi ai denti, allenamento da realizzare, ansia per guerriglie in loco  atto?!?!?!....superato tutto ecco arrivare il 24 marzo e...si parte!!!!

24-25 marzo 2016 Roma - Goma: il 24 notte sono a Fiumicino, incontrerò i miei compagni di viaggio al di là  dei controlli passaporti perchè arrivano tutti da Milano, mentre Fra' è già in Congo dal 21 marzo. Al check-in mi fanno qualche problema per il visto cumulativo, ma ci avevano avvisati di non perdere la calma  e così senza panico ma fingendo apprensione con le gentilissime signorine al desk attendo le decisioni  dell' "uomo del Monte Ethiopian Airlines" etiope doc, che alla fine mi fa passare ma come "eccezione"!!!!

Incontro le altre "eccezioni", ovvero i miei compagni di viaggio al gate di partenza per Addis Ababa... e  per fortuna sono davvero "eccezionali" e mi fan subito simpatia: l'esplosiva Sabrina (con la quale avevamo  già scambiato qualche mail e messaggi vari), il "mutanghero" Angelo (impeccabile nelle sue camicie  English style), gli schivi Erika e Roberto (rivelatisi poi fonte inesauribile di battute azzeccatissime!).
Uno snack, qualche chiacchiera e siamo in aereo, tutti in posti sparpagliati....tutti dormiremo per le 5  ore di viaggio!!!

Allo scalo di Addis Ababa abbiamo 7 ore di tempo per abluzioni, sonnellini, chiacchiere e colazione etiope  (?!).
Poi di nuovo 3 ore di volo, sonnecchiamo fino a quando non compare il vulcano Nyiragongo alla nostra  vista.

L'atterraggio a Goma è praticamente in centro città e già dall'alto si intravede la condizione di povertà,  l'enorme numero di persone che vivono in queste casette di legno con tetto in lamiera costruite  sull'immensa colata lavica nera del 2002.

All'arrivo di nuovo controlli: febbre gialla e 1 ora per avere i visti dopo che i nostri corrispondenti  congolesi hanno "unto" le giuste ruote (a quel che mi pare di capire!!!). Nell'attesa sono tutt'occhi con  questo nuovo mondo per me, è la mia prima volta in Africa Nera.
Francesco ci spiega che Goma è cresciuta da 70 mila a 1 milione e mezzo di abitanti in pochi decenni, ci  racconta dell'eruzione molto "liquida" del 2002 e di come la lava scorresse a 100km/h. Ci racconta di quel  che vedremo, della Goma "malfamata" ma coloratissima e intanto sono incantata dai vestiti multicolore delle donne, dai volti dei bambini, e da come ci guardano incuriositi davvero.

Partiamo con le jeep dopo aver avuto il sospirato visto sul passaporto (e controllato che non abbiano scritto qualche bel nome di fantasia o di qualche altro viandante!), e ci dirigiamo verso un punto panoramico sopra Goma e sopra l'immenso lago Kivu.
Ci sono solo 2 boulevard asfaltate a Goma, il resto è lava!!!!

Non si può scendere dalla macchina per il pericolo scippi a turisti "gonzi" ma gli occhi si riempiono di  questo mondo così diverso da casa mia e che a guardarlo in tv, anche fosse un documentario del National  Geographic, non è come starci dentro: una moltitudine impressionante di bambini, ad esempio.

La vita si svolge al di fuori delle poverissime baracche di legno. Ovunque commercio di tutto. Tutti  festanti, tutti colorati, pur se in molti casi stracciati, ci salutano e sorridono, se non sorridono e lo  facciamo noi salutandoli si aprono anche loro in un gran sorriso e ci dicono "muzunga" (uomo bianco). Non  c'è disprezzo...c'è constatazione!!!

Mi meraviglio di tutto ma non nascondo un gran cazzotto nello stomaco e per un po' mi "vergogno" della mia condizione rispetto alla loro....

Arrivati al punto panoramico saliamo a piedi tra le lave dove una fitta vegetazione ha già ripreso  prepotentemente terreno. Ci caliamo in una delle bocche da cui la lava è uscita e Fra' ci fa un po' di  lezione vulcanologica mentre i locali giocano all'altalena con una delle liane che scendono nel buco.

Dalla cima si spazia a 360° su Goma, Kivu Lac, Nyiragongo e Ruanda che qui è a un passo!! Da quassù è  evidente la colata nera del 2002 e di come abbia creato le strade di Goma!
Ridiscendiamo sempre scortati dalla nostra guida locale, Chidé (che parla francese e inglese), e d  "autorizzati" del posto.
Mi colpisce moltissimo il verde...ma del resto siamo all'equatore.

Scendiamo e di nuovo siamo nel caos colorato della città. Si muovono tutti a piedi, in moto o con strane  bici-monopattino di pesantissimo legno anche nelle ruote e che qui sono il mezzo di trasporto più diffuso  per merci (quintali per ogni mezzo!!!) e persone, sono gli tschucudù.

Nel frattempo sta venendo buio e solo poche lampadine gestite dai generatori sono accese...ma la luce è  assai fioca...eppure i locali si muovono al buio come i gatti!!
Nella mia testa mi chiedo come faranno nelle 12 ore di buio, mi domando dei servizi igienici, mi chiedo  tante cose tra me e me.....sorrido a loro ma dentro non so cosa provo davvero: forse solo sgomento per  tanta diversità!!!!

Il lodge è ancora più un cazzotto negli occhi e nello stomaco: stanze enormi, piscina, ristorante,  ingresso armato....ma qui sembra sia così....o baracche o lusso....
Il mio disagio interno aumenta e di pari passo la curiosità per questa terra... devo assolutamente leggere  qualcosa in merito a questo divario che nei secoli si è creato.....
Cena con pesce di lago e riso per me, assaggio le banane fritte tipiche del posto: buonissime!!!
Facciamo i piani per domani e buona notte a tutti, siamo davvero cotti per il viaggio!!!!

26/03/2016 - Goma - Lago Kivu - Sake Baie - Kingi - Goma: Stamani, dopo una bella colazione con molta  frutta del posto e yogurt e torte e brioche e "scramble eggs" e formaggi e... (:-D), alle 8.30 ci aspetta  una bella ma sgarrupatella piroga di legno a motore che ci condurrà lungo il lago Kivu fino ad una piantagione di caffè.
Il molo di partenza è dallo stesso Lodge dove dormiamo e all'inizio costeggiamo tratti di costa che son tutte ville con giardini: le case dei "ricchi", dei governanti, della "casta" alta congolese"!!!!

Fino alla piantagione abbiamo modo di godere del panorama verdissimo della zona, di osservare porticcioli  dove approdano le piroghe che hanno pescato piene zeppe di umanità colorata, altrove cantano come se fosse una cerimonia, avvistiamo i cormorani e qualche rapace di zona.
In un insenatura stracolma di bambini facciamo salire a bordo della piroga il nostro esperto agronomo  congolese (che ha studiato in Belgio agronomia), Pepe,  che ci farà da guida alla piantagione.

I bambini sono peggio messi rispetto a quelli di Goma, o almeno così mi sembra, sorridono, ci salutano e  come sempre chiedono "money" e "biscuit".....

Scesi dalla piroga e ancora una volta circondati da numerosi bimbetti tutti sorridenti e curiosi, ci  aspetta una passeggiata nella piantagione che è anche un posto dove si coltiva mais, tapioca,  fagioli...perchè la popolazione deve pur mangiare anche quando non si lavora il caffè ci spiega Pepe ....  e il padrone è un illuminato e in cambio dell'uso gratuito di strumenti, trattori e altro, il popolo può coltivare la propria terra purché in cambio e in turni perfettamente prestabiliti per ogni famiglia,  lavori anche un po' della sua terra sempre a mais, tapioca, fagioli.

Pepe è bravissimo a spiegare: dopo la scuola che ha fato in Belgio è tornato qui per insegnare a piantare,  coltivare e raccogliere correttamente il caffè. Non controlla solo che sia ben coltivato ma che le  famiglie siano in grado di lavorare per la piantagione ma anche di avere tempo e terreno per le  coltivazioni dei generi primari di alimentazione!!!!
Ci racconta in maniera precisa e "maniacale" (non trascura di farci disegni a terra di quadrettature di  campi e ripete che ogni mezzo seme di caffè va piantato a una distanza di 5x5 cm dal successivo e traccia  tutti, dico tutti, i quadratini 5x5 del disegno che ha fatto nella terra!!!!!). Ci racconta della crescita  dei primi anni delle piantine e di come si conservano, di come si mettono in sede finale, di come si  raccolgono le bacche e ci mostra tutto con dovizia di particolari. Ci spiega che la piantagione è  biologica e ci insegna come uccidere i parassiti in modo biologico....siamo davvero impressionati!!!

Ci seguono moltissimi bambini e vediamo solo donne nei campi, gli uomini dovrebbero essere al lavoro  altrove.
I bambini sono ovunque e ci seguono curiosi come non mai, inoltre Pepe parla in francese e quindi forse  comprendono cosa sta dicendo.
Dopo tante domande che ci vengono su e che facciamo a Pepe rimontiamo in piroga, tra le faccette un po'  deluse dei bambini, e giungiamo ad un giardino sull'altra sponda del lago rispetto alla piantagione,  proprietà del governatore ma dove c'è libero accesso e mangiamo il nostro pranzo al sacco: pane e  formaggio locale, bananine mignon, uova, buffe "susine del giappone" (un frutto rosso dalla scorza dura e  dentro mangiabile col cucchiaino dal sapore dolciastro ma indefinibile...forse un misto tra sapore di  papaya e quel poco di agro della melagrana...).

Poi ripartiamo in macchina su terrificanti strade sterrate e incontriamo gente stracarica di cose che  cammina verso i mercati delle città, gli tschuchudù carichi all'inverosimile di ogni cosa spinti a mano in  genere da 2-3 persone, biciclette con carichi sporgenti di 1 metro per parte e sopra la testa anche più di  2, le poche moto cariche di 3-4 persone o di 2 persone e montagne di cose tra i 2 o stracariche peggio delle bici con carichi che sfidano le leggi di gravità... eppure hanno un equilibrio da far  invidia....nessuno cade, nessun carico e nessuna persona in bilico si perde da queste moto e su queste  strade piene di sassi, buche, voragini.....

Uomini, donne, bambini... scalzi o con povere ciabatte...tutti camminano, camminano, camminano.....
Attraversiamo un coloratissimo mercato ma è vietatissimo fotografare per non offendere e scendere dalla  jeep impensabile per motivi di sicurezza.... così dopo un ora di sballottamenti su strade assurde e con  gli occhi strabuzzati a cogliere ogni particolare di questo altro mondo arriviamo al villaggio di Kingi.

Kingi è uno sperduto paesino di pochissime case e moltissime persone che ha una stazione vulcanologica, ed essendo arrivati qui i vulcanologi  europei, tra cui il nostro Francesco, loro si sono resi conto della  poverissima situazione della popolazione e della mancanza assoluta di una scuola per i bambini. Così hanno  raccolto dei fondi per far fare il tetto alla scuola, per pagare due maestri che vengano tutto l'anno, per  fornire quaderni e quant'altro per la scuola.
Così oggi alla nostra presenza ci sarà la proclamazione dei promossi e con grandissimo orgoglio ci  mostrano i 3 locali della scuola (2 aule e un ufficio), i banchi, la lavagna, i programmi ....Mi viene una  stretta al cuore: una baracca di legno col tetto di lamiera e file di tavole di legno come banchi, legno  annerito come lavagna....
Capisco il loro orgoglio, facciamo domande, circondati da bambini in numero di 4/5 volte gli adulti...

Assistiamo alla cerimonia, ai canti, stringiamo la mano ai promossi, Francesco regala loro maglie,  cappelli e quaderni...
Ho il cuore gonfio quando veniamo via...ma sono molto felice di aver fatto questa esperienza in  diretta.... puoi vedere documentari quanto vuoi, leggere quel che ti pare, ma viverla è davvero  diversa...e... "grazie Francesco per questa esperienza!!!"....

Sulla via del ritorno c'è ancora modo di osservare natura e popolazione e riflettere su tutto: la 

ricchezza di questa regione (avorio, minerali, gas, caffè, etc.) e lo sfruttamento assoluto, la mancanza  di un vero governo, le guerre che hanno subito, il vulcano e le sue eruzioni, la pericolosità delle  esalazioni del lago se qualcosa erutta da sotto e la pericolosità della frattura geologica sulla quale si  trovano...... ho la testa piena!!!! :-D

Torniamo al lodge "isola", perchè qui dentro le "case bene" il mondo che scorre fuori non lo senti e non  lo vedi è solo la differenza tra fuori e dentro a stridere e a far "rumore"....


27/03/ 2016 Goma - Virunga Park - Nyiragongo: colazione super e poi organizzazione borsoni da dare ai  portatori (sacchi a pelo, materassini, cavalletti foto e il campo cucina per la cena) e zaini sulle  nostre spalle...che si in teoria è uno zaino giornaliero.... ma poi già solo con i 2 litri d'acqua è  sempre il solito "bambino" da portare addosso!!!! :-D

Arriviamo al parco dopo il solito sballottolio in macchina, gli occhi però mai stanchi di guardare!!!
Un po' di carte da firmare all'arrivo e poi un'attesa non ben chiara insieme ad altri partecipanti alla 
salita.... ma poi capiamo: siamo in attesa del gruppo che ridiscende dopo la notte!!!

Il ranger fa un briefing di benvenuto e ci da le poche regole utili: si va in gruppo, no fuori sentiero, 
soste programmate (4 tappe ben scandite).
In tutto siamo 24 "ospiti" perchè in cima ci sono 12 casette biposto e quindi il conto è presto fatto! Più 3 ranger e un biologo/naturalista congolese, portatori a gogò (molti si fanno portare anche lo zaino giornaliero).... Un gruppone ma che non andrà male...almeno nelle prime 2 tappe!!!!=:-O

Il primo tratto è foresta e in 300m di dislivello facciamo 5 degli 8 km totali del percorso, poi si esce 
allo scoperto e si cammina sulle lave del 2002 già interamente ricoperte di vegetazione (se si esclude il  sentiero che percorriamo a piedi), in questo tratto ovviamente si sale più che nel primo.

Poi di nuovo  foresta: bella ripida, terreno spesso fangoso, c'è più caldo vista l'ora, non si capisce se vuol piovere o no e così togli e metti l'antipioggia che però fa "effetto serra"....il gruppo si sgrana, le soste per  ricompattarsi sono molto frequenti e sempre un po' troppo lunghe e ogni volta che si riparte le gambe  devono di nuovo prendere il ritmo....così il fiato si spezza...Sosta 3: panorama bellissimo a 360° su  vecchi crateri ormai verdi, su Goma sotto di noi e si intravedono le capanne della cima, mancano 300 metri e sono quasi dritto per dritto!!!! Ma per fortuna c’è il via libera ad andare sparsi e finalmente gambe e  fiato trovano il ritmo giusto per salire senza troppa fatica sulle ripidissime lave più recenti!!!

Sono trascorse 5 ore dalla partenza e posate poche cose nelle casette percorriamo gli ultimi 5 metri per  arrivare alla bocca del cratere principale....non credo ai miei occhi quando vedo lo spettacolo che ci  attende....davanti a me l'interno di un enorme cratere vulcanico di 900 metri di diametro, con 3 terrazze  digradanti perfettamente circolari (a parte qualche crollo) e in fondo un lago di 300 metri di diametro  pieno di lava che ribolle e rimescola fuoco con magma appena raffreddato e che si liquefà di nuovo creando  disegni e movimenti di una bellezza "spaventosa"....sulla destra della 3.a terrazza poi c'è un piccolo  cono vulcanico (si è aperto 2 settimane prima) che erutta in continuazione e che forma 2 fiumi di lava che  
vanno a riversarsi nel lago di lava con cascate di fuoco (la velocità è come quella dell'acqua...ma è 
fuoco vivo!!!)....

Non posso crederci.... sto davvero vedendo dentro un vulcano attivo, col suo ribollire di lava, col suo 
rumore, coi suoi miasmi di zolfo....una meravigliosa e straordinaria rappresentazione dell'inferno 
dantesco... le lacrime mi scorrono fuori, non avrei mai pensato di vedere nulla di simile....mi avevano  detto si, ma come sempre vedere è altro!!!
Scatto foto, faccio filmati, col binocolo sono "dentro" il lago di lava, sopra il vulcanetto interno, 
dentro i fiumi di lava...."colata" nella lava.....

Sono affascinata e come davanti al fuoco gli occhi non si staccano....solo il freddo mi fa tornare alla 
realtà e così mi stacco dalla visione per andare nella tenda di lamiera che contiene due bei materassoni e le nostre cose della notte.

Di nuovo su a vedere il Nyiragongo da dentro, e nonostante siamo saliti in 24 siamo davvero in pochi  attaccati al bordo del vulcano.... fino a che non ci chiamano per la cena...nel frattempo si alza un bel po' di vento....

Alle 19 è già buio pesto, cena luculliana preparata dal cuoco congolese e poi sorpresa: Fra' ci ha fatto  trovare una bella bottiglia di spumante per festeggiare l'evento e la venuta del primo gruppo in Congo...  e brindiamo in veri calici di vetro!!!  Che Pasqua ragazzi!!!!

Finita la cena si torna al cratere e lo spettacolo è ammaliante: ora al buio più completo il rosso fuoco  della lava è uno spettacolo da non perdere, la cascata dal vulcanetto al lago è qualcosa di mai visto. 
Sopra il lago tuti i gas sono rosa acceso....

Rimango un bel po' a guardare, rapita...poi il freddo e la voglia di stendermi e di ripensare alle 
emozioni della giornata mi vince e mi ritiro nella tendina di metallo.
Non so se le foto e i filmati saranno riusciti, molto sarà mosso causa vento perchè son senza cavalletto,  ma di sicuro nulla potrà riprodurre ciò che gli occhi hanno visto e non dimenticheranno!
Mi addormento pensando al meraviglioso inferno di fuoco....

28/03/2016 Nyiragongo - Parc National Virunga: Puntiamo la sveglia alle 5, rifacciamo veloci sacco e zaino e su di nuovo al cratere per l'alba.... la foschia e i fumi nascondono un po' lo spettacolo... e comunque  le cascate di lava son cambiate...una parte è crollata, un altra si è fatta più grande.... Poi il sole fa  capolino e accende le pareti terrazzate dell'interno del vulcano.

Con questa visione negli occhi, dopo un thè e un po' di pane mi accingo a ripercorrere i 1500 metri di  discesa coi miei 23 compagni di avventura!

Qualcuno è in difficoltà e la discesa è molto lenta ma alla fine alle 11 arriviamo a dare il cambio al 
gruppo che salirà!

Di nuovo in macchina coi piedi cotti e i vestiti appiccicati addosso, facciamo più di 1 ora di viaggio 
fino al Viragunga Lodge.
Qui dopo esserci sistemai in giganteschi e lussuosi bungalow in pietra col tetto in legno e paglia, ci  aspetta il pranzo e poi una sorpresa: a pochi passi c'è una nursery per i gorilla orfani.

Attualmente ce ne sono 4: 3 femmine e 1 maschio, tra gli 8 e i 15 anni.... e sono davvero tanto umani  nelle loro espressioni!!!
Purtroppo non potranno mai essere reinseriti nella foresta e quindi passeranno la loro vita in 
cattività...un fazzoletto di terra rispetto al vulcano ma almeno...sono vivi!!!!

Pomeriggio di relax, si scrivono i diari, si leggono cose, si ripensa e si riparla di quanto visto, si 
lava qualcosa dei pochi vestiti portati...si pensa a domani....ci aspettano altre emozioni coi gorilla di 
montagna.
Prima di cena vediamo un filmato sul Virunga e sugli ultimi anni di vicissitudini della storia del Congo,  la guerra, le guardie forestali che son comunque state coinvolte nella guerra con 26 vittime tra i  ranger....
Cena e nanna...domani sveglia 5.30!!!

29/03/2016 Virunga N.P. - gorillas - Virunga N.P.: Sveglia come previsto prima della luce, colazione e  partenza...ci aspetta 1 ora e 1/2 di macchina che si rivela invece molto più breve perchè la strada è  stata recentissimamente sistemata e pur se sterrata è uno sterrato perfetto e poi il paesaggio è 
piacevolissimo: campi coltivati come giardini ma solita povertà di uomini e mezzi.

Arriviamo nella zona del parco dove inizieremo l'hiking verso i gorilla. Briefing con i ranger che ci 
dicono come comportarci, che ci avvisano che avremo 1 ora di tempo una volta raggiunti i gorilla e che ci  dividono in gruppi...il nostro gruppo è spezzato: Sabrina con 3 tedeschi, Fra' con 3 svizzeri , Roberto  Angelo Enrica  ed io. Ci "affidano" una famiglia di gorilla da cercare in base al numero dei partecipanti  la famiglia dei gorilla sarà più o meno grande.
Al mio gruppo specificano che la famiglia è di 9 individui.

I gruppi partono in ordine sparso, per ogni gruppo 3 ranger, 2 col machete e uno col mitra!!!!
Partiamo alle 9.30 e cominciamo prima nei campi che confinano col parco (e che talvolta sono "vittime"  delle incursioni fuori parco dei gorilla!!!) e dopo 20 minuti attraversiamo il filo elettrificato per  entrare nel parco....ovviamente non ci sono cancelli....si striscia a terra sotto il filo!!!

Foresta fitta, pochi insetti per l'altitudine, a parte le terribili formiche rosse (quando attraversiamo 
punti in cui ci sono ci dicono di camminare molto veloci e di non fermarci, nonostante ci abbiano 
consigliato di marciare coi pantaloni nei calzini per essere ovunque protetti!).
In breve arriviamo al luogo dove la famiglia di gorilla è stata avvistata ieri, luogo identificato da una 
canna di bambù verticale nel terreno... e da qui impiegheremo 1 ora e mezza per raggiungere il luogo dove  la famiglia sosta oggi: lungo i percorso tracce varie, da grandi cacche a resti del cibo mangiato (loro  mangiano corteccia e foglie di certe piante lasciando il gambo interno e ne troviamo vari mazzetti), 1  traccia di zampona e zampetta...Il percorso è una bella camminata che facciamo piuttosto accaldati in un  intrigo di rami, spine, sopra e sotto alberi caduti, liane varie che nonostante il machete che ci precede a  volte ci fanno fare dei begl'inciampi!!!

Arrivati a 50 metri dalla famiglia ci fanno togliere gli zaini dalle spalle e li posiamo a terra,  
indossiamo tutti (ranger compresi) le mascherine di carta, quelle che qui si usano in ospedale, perchè i  gorilla sono sensibili ai nostri germi.
Quando arriviamo al cospetto della prima gorillona femmina non oso credere ai miei occhi: ci fanno  avvicinare davvero fino a pochissimi metri e se allungassi un braccio quasi la potrei toccare!!!
La mamy è pacificamente distesa e i ranger "machetano" intorno perchè possiamo vederla e fotografarla  meglio... lei non è affatto spaventata, si rotola, si stira, risonnecchia...si fa i fatti suoi come se noi non esistessimo!

Mentre le nostre macchine fotografiche "impazziscono" negli scatti silenziosi sentiamo del rumore e un  cucciolo di poche settimane (8 ci dicono i ranger) compare...sono esterrefatta...altre decine e decine di  foto! Anche lui ci cura pochissimo....intento a "fare cose" come solo i cuccioli sanno fare senza fermarsi mai!

I ranger poi ci portano dal capobranco: un maschio "vecchio" di 25 anni che porta sul muso i segni di un  recente scontro con l'altro maschio del gruppo, suo figlio, per la conquista di una femmina!!!
Neanche lui ha il minimo fastidio per la nostra presenza e anzi da sonnolento si rigira per spulciarsi con comodo, bel disteso sulla pancia e con la sua "silver back" in bell'evidenza!!!

Ci hanno avvisato di stare attenti a non fissare negli occhi i maschi che potrebbero prenderla come 
minaccia, ma lui è così tranquillo che protetta dalla macchina fotografica altro che se non lo guardo 
dritto negli occhi....anche perchè sono così umani che tenti di leggergli dentro cosa possa pensare di  questa "invasione bipede" che siamo noi!!!

Accanto a lui c'è un altra mamma con cucciolo piccolo: lei paciosa, lui come sempre un diavoletto che a un certo punto le sale sulla pancia e la "tambura" ben bene!!! E' uno spasso e ha del peluche perchè è  lanoso nel pelo rispetto a quello liscio e lucido degli adulti.

Arriva il cucciolo numero 1 e cominciano a pazziare insieme su e giù per fuscelli e liane, sopra e sotto  la povera femmina paziente...poi dal maschio che non li fila....mostrano i denti tra loro, giocano, un po' lottano, si rincorrono, stanno appesi a testa in giù e dondolano....poi si fermano e mangiano steli e  foglie...poi riprendono a pazziare....

Non so più quante foto e filmati ho fatto... e i ranger ci fanno di nuovo spostare per andare dal maschio  adulto giovane... è davvero un bellissimo esemplare ed è imponente anche solo nel suo 1,30 di statura  (pensavo fossero dei giganti e invece questa è la massima statura.... certo di stazza ne hanno da vendere  e in piedi sulle zampe son di sicuro dei bei giganti!).

Anche lui ci accoglie disteso e sonnecchiante fino a quando non decide di sfilare regalmente davanti a noi mentre i ranger si mettono tra lui e noi e alle spalle abbiamo madri e cuccioli...
Alla fine il gorillone si siede come un grosso budda davanti a noi e gira la testa (come un consumato  attore??? No...controlla il resto de branco) e poi fila via e lo seguono papà gorillone e tutta la  famiglia....così abbiamo occasione anche di vedere gli "adolescenti" di famiglia che erano rimasti ben  nascosti!!!

Purtroppo anche il tempo a nostra disposizione è finito, anche se il capo ranger ci ha regalato 20 minuti  più del previsto...
Lasciamo a malincuore la foresta.... di nuovo campi e il lungo percorso di ritorno...incontriamo locali  che coltivano la terra, spesso donne con l'immancabile ultimo nato fasciato sulla loro schiena curva a  coltivare....

Alla capanna dei ranger c'è già Sabrina e Francesco tornerà mezz'ora dopo di noi.... siamo tutti 
emozionati e tutti ci mostriamo l'un l'altro le foto fatte ai gorilla e ci raccontiamo le diverse famiglie ...confrontiamo questa esperienza con quella del vulcano e poi di nuovo in macchina tra campi e persone  che camminano, camminano, camminano....

30/03/2016 Virunga Parc - Goma: Anche oggi sveglia alle 5.30 e partenza alle 6.00, vorrebbero portarci a  vedere gli scimpanzé ma ieri tutte le famiglie si sono spostate nella foresta bassa, fuori dal parco. 
Attendiamo a lungo, poi giro nel parco accompagnati da un locale in attesa del ritorno degli 
scimpanzé...Intanto varie scimmie sono sugli alberi sopra la nostra testa, scimmie cappuccino, ieri 
abbiamo avvistato due blue monkey vicino alla nostra capanna...
Ma niente scimpanzé... e del resto nl programma erano previste "solo se vicine"!!

Si riparte dunque verso Goma e facciamo una macchina donna e una uomini!!!! Erica, veterana dell'africa  nera, mi chiede cosa ne penso di questa prima esperienza...si apre il vaso di Pandora..... e tutte e tre  ci confrontiamo sulla nostra e la loro vita e riflettiamo per tutto il viaggio su condizioni, scelte,  etc.... La testa mi frulla di pensieri... e intanto fuori il paesaggio scorre sempre diverso....

Arrivati a Goma andiamo nel centro Don Bosco che ospita madri vedove o maltrattate, bambini, bambini  orfani di madre, che ha dispensario medico, attività scolastiche di primo e secondo grado, scuole  professionali e molto altro (dal micro credito alle donne, per esempio, a centro rifugiati quando ci fu  l'eccidio del Ruanda!)

Incontriamo Monica che la vora qui da 14 anni e ci spiega moltissime cose socio-politiche-umane.
Oggi qui è festa per le scuole, vacanze di pasqua, quindi no studenti, ma ci porta dai bimbi 0-3 anni e ne vediamo 50/70...neanche li conto più...sono tutti distesi per il sonnellino pomeridiano e il cuore si fa  piccolo piccolo..... ci sono dai bimbi magrissimi a quelli belli cicciottelli...qui il cibo non gli manca, ma i segni della provenienza evidentemente non si cancellano!!! Tiro fuori la macchina fotografica...son  troppo belli... ma poi mi sembra di violarli.... e la rimetto dentro senza nessuno scatto... se mi  fotografassero a casa mia mentre dormo mi sentirei strumentalizzata... i loro occhi rimangono nella mia  testa e li' stanno bene!

Parliamo con Monica di situazione politica, di mentalità congolese, di progetti.... Alla fine la mia 
confusione sull'Africa Nera è ancora più grande, se possibile!!! :-O

Lasciato il centro salesiano andiamo verso il mercato per un giro alla ricerca di stoffe, ma a parte la  zona dove cuciono le stoffe che magari hai appena comprato , il resto è come Via Sannio a Roma:  bancarelle fitte fitte di abbigliamento/scarpe/chincaglierie varie e venditori che ti "assalgono" perchè  la loro merce è la migliore!!!

Poi salto al mercato delle maschere: ce ne sono talmente tante e di tutte le fogge e misure da rimanere  storditi...una cosa poi: hanno dei giocattoli fatti di lamiera... mezzi dell'ONU, elicotteri 
dell'ONU....hanno avuto 40 anni continuativi di guerra....e si vede!!!

Poi di nuovo in macchina verso l'osservatorio vulcanologico di Goma che ha un bel cartello che spiega i  livelli di pericolosità del Nyiragongo e li indica con uno "straccio" sventolante.... a noi sembra bianco  ma il bianco non è in tabella (che prevede verde, giallo, arancio e rosso!)...concordiamo tutti che è un  ex-giallo: attività frequente ma non pericolosità per la popolazione!!!!

Di fronte all'osservatorio c'è un immenso spazio di lava e mondezza adibito a campi di calcio....ci dicono sia lo stadio di Goma....peccato che oltre a tutto il resto in mezzo ci passi una strada e così al centro  del campo passano macchine e moto mentre i calciatori sono intenti alle loro azioni di gioco!!!! =:-O
Roba da non credere ma a giudicare dalla calma di giocatori e automobilisti evidentemente qui tutto è  possibile!!!!

Comincia a piovere ed è subito diluvio equatoriale!!
Arriviamo di nuovo al Kivu Lodge e questa volta sono in doppia con Sabri e abbiamo praticamente una  suite... Non mi rassegno bene alla differenza tra fuori e dentro ma apprezzo comunque la docci calda e la  sedia a dondolo sul terrazzo con vista lago....e ammiro il coraggio di chi lascia il mondo occidentale per venire a vivere e lavorare qui!!

31/03/2016 Goma - Crater Island (Lago Kivu): Oggi tanto riposo, ci si alza tardi, super colazione e poi  molo del Lodge: ci aspetta un'isoletta al centro del lago dove ci attente un lussuoso campo tendato. E'  cratere di un vulcano (come suggerisce il nome!) e rimane una C verdissima!!!

Arriviamo verso le 11 dopo un rapido trasferimento con una lancia dei guardia parco e iniziamo con un giro completo dell'isola a piedi.... tanti cormorani, fiorellini vari, spiegazioni di Frà sulle rocce 
vulcaniche di qui.

Poi pranzo spaparanzati in una lussuosa tenda living che espone un arazzo a punto croce con i vulcani, il  lago e altre evidenze geografiche dei dintorni.

Dopo pranzo ancora una sorpresa e una cosa nuova per me: si può fare il giro del lago in kajak, ma io son  fifona perchè non l'ho mai preso...ma ci sono anche a 2 posti e molto carinamente Roberto si presta a farmi  da primo. E così, cosa che non avrei mai detto di fare in vita mia, mi ritrovo in costume e maglietta a  circumnavigare l'isolotto in kajak. Gli altri 3 tutti in "singola".... presa confidenza cominciamo a  pazziare: ci speroniamo, ci inzuppiamo l'un l'altro d'acqua, pagaiamo di gran lena con risultati solo di  gran docce.... e tra tuto questo pazziare completiamo il giro.

Arrivati all'approdo i compagni di viaggio decidono per un bagno a lago mentre io mi sperimento da sola  sul kajak singolo ma rimango prudentemente nella baia!!! Che divertimento pero'.... :-D

Poi chiacchiere e relax a bordo lago fino al momento di rientrare per doccia in tenda (c'è un vero bagno  in ceramica nella tenda(!!!!!) e si legge fino a cena (fuori intanto piove parecchio!) dove ci aspetta un  "porco" grigliato"!!!!

In teoria potremmo vedere i fumi rosa dei due vulcani attivissimi di qui ma il temporale e le nuvole ce li oscurano a turno.... ci rimane l'esperienza ma foto nisba di un nisba!!!

1-2/04/2016: Crater Island - Goma - Addis Ababa - Roma: Colazione e ancora un po' di ore per godersi  Crater Island nel silenzio, ora che l'immensa e rumorosa super famiglia americana è partita all'alba!

Stanotte abbiamo assistito ad una serie di temporali equatoriali che hanno scaricato fulmini e acqua in  modo davvero impressionante.... Stamani è un po' bigio e pioviccica ma niente al confronto di stanotte!!!

La barca a motore ci riconduce al Kivu Lodge e lungo il ritorno il nostro ranger alla guida deve tirar su  2 volte le eliche del motore: una volta a causa di uno straccio impigliato, la seconda per una ciabatta di spugna da albergo!!!!...ovviamente prontamente ributtato il tutto nel lago in attesa del prossimo motore da  "attentare"!!!!

Arriviamo al porticciolo e piove un po' più forte, la città è allagata. Facciamo di nuovo un salto al 
centro vulcanologico dove ho occasione di vedere un bellissimo filmato che Fra' ha realizzato con immagini del Nyiamulagira e del Nyiragongo.

Pranzo dal libanese (pieno di "stranieri" e di militari europei delle forze di pace) e poi aeroporto.

Controllo bagagli "congolesi" (rigorosamente a mano!), carte d'imbarco "congolesi" (la lista passeggeri è  di carta, e il 90% è fato a mano....talvolta da una stanza dietro il banco escono carte prodotte da un  computer!!!) e poi aereo....

Sosta ad Addis Ababa che di notte è tutto un fermento di gente e voli e poi ultima tratta verso casa...

A Roma controlli in  ingresso anti ISIS, grossi abbracci al ritiro bagagli con i miei compagni di viaggio  che avranno altri voli per le loro destinazioni finali....e poi trenino coi miei bagagli pieni di cose al  solito puzzolentissime e con tante emozioni nella mia testa che premono per essere condivise.... e la  voglia di comprare subito il libro Congo di Van Reybrouck per capire un po' di più cosa ho vissuto....

Tiziana

Grazie grazie grazie ai miei compagni di avventura senza i quali "non sarebbe stata la stessa cosa": Sabrina, Erica, Roberto e Angelo.

Grazie senza fine a Francesco per aver organizzato splendidamente questo viaggio

Foto di Tiziana: https://bit.ly/456tnWA

Foto di Francesco: http://www.kailas.it/photogallery.php?guida=Francesco%20Pandolfo&id=38&g=164

Viaggio kailas: http://www.kailas.it/In-Congo-con-un-vulcanologo-alla-scoperta-del-Vulcano-Nyiragongo-e-dei_viaggi_tanzania_560.php


Galleria immagini