Una bella gitarella: anello del Pellecchia
Sabato gitarella? La butto lì come faccio solitamente. Invece si accavallano adesioni e si forma un gruppo numeroso, siamo addirittura 12. La proposta di un pizzo Pellecchia con dislivello oltre i 1000 mt ha incuriosito molti. Dopo la ricca colazione appena usciti dal casello ci dirigiamo lungo la licinese, a mio avviso una delle strade vicino Roma paesaggisticamente più bella; una sequenza di paesetti ben tenuti si sussegue fino ad Orvinio. Appena superato il bivio della villa di Orazio, arriviamo al ponticello sul fiume da cui inizia la sterrata che si addentra in direzione del fosso Gattaceca. Purtroppo i torrenti non sono particolarmente ricchi d’acqua, ma giungiamo alla cascatella dove riusciamo a fare qualche scatto con una discreta portata di acqua. Puntiamo verso la testata della valle dove è posizionato il Casale del porco, che doveva essere un edificio importante in un punto di passaggio tra i versanti est/ovest dei Lucretili. Riprendiamo verso il pizzo Pellecchia scavalcando il colle Pendente; in questo tratto cominciano ampie aperture verso il versante laziale, si intravede anche il rifugio del Pastore in basso dove festeggiammo un panettone di qualche anno fa. Giampaolo deve rientrare e Stefania lo segue per un rientro veloce a Roma. Restiamo in dieci con voglia di andare avanti e giunti al Pizzo Pellecchia decidiamo di completare un anello verso il Pellecchia per poi ridiscendere a Civitella e quindi a Licenza. Lo stesso anello lo avevo percorso con Federico M. un paio di anni fa in senso antiorario ed è di grande soddisfazione. In cima al Pellecchia un signore con figlio al seguito ci scatta la classica foto di gruppo ed iniziamo la discesa verso Licenza. Giunti alla località il Pozzo dove il sentiero si ricongiunge allo sterrato proveniente dal Monteflavio ci rendiamo conto che il papà con bambino ci stava seguendo convinto di scendere verso Monteflavio. Gli segnaliamo che ha sbagliato e che dovrebbe risalire in cima per poi ridiscendere al rifugio del Pastore, oppure fare tutto lo sterrato che (nessuno di noi ha mai fatto) che dalla carta risulta lunghissimo. Sono le 15.00 e ci guardiamo con Stefano, Paolo e gli altri un po’ preoccupati; un adulto (inesperto e spaesato) con un bimbetto di sette anni con due ore di luce è una situazione a rischio. Lo invitiamo a seguirci a Licenza e lui ben felice raccoglie l’invito avendo capito che si stava cacciando in una situazione rognosa. Torniamo a Civitella alle 17.15 percorrendo una delle tappe del sentiero di San Benedetto. E’ buio e la moglie del “disperso con figlio” ci offre un provvidenziale passaggio fino alle macchine risparmiandoci un’altra mezz’ora di cammino su strada. Tiriamo le somme, alla fine la gitarella si è trasformata in otto ore di cammino, 1100 metri e passa di dislivello e una ventina di chilometri: niente male alle porte di Roma! http://www.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=15634921

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