Il Soratte ai tempi del Pleistocene
“Hai visto che nella tua rete qualche volta ci cade qualcuno!” è il saluto di Rita all’inizio dell’escursione. L’idea nasce per necessità varie di partenze e rientri, un meteo incerto e comunque non invogliante per mete innevate e lontane. Propongo nella finestra di otto ore in fuga dalla città di infilarci sei ore di escursione. E’ una delle misure che prediligo: il rapporto uno a tre auto/escursione è ottimale. Ma ritornano anche i numeri e in particolar modo il numero otto che è anche il tracciato del percorso che si dipana all’interno del reticolo di boschi caratterizzanti i Lucretili. Spesso ho parlato del gruppo montuso che divide i frequentatori della montagna in fautori e detrattori, ma con l’occasione penso che abbia accontentato tutti. Partiamo, quindi, con il paletto del rientro alle 15.30 per Giampaolo. Presi dalla gola aggiungiamo all’inizio il Monte Follettoso, una cima da cui vedere del panorama prima di immergerci nei boschi e nelle probabili nubi preannunciate. Invece il tempo mantiene un comportamento follettoso e ci consente di arrivare in cima al Monte Guardia offrendoci un colpo d’occhio sul “Soratte ai tempi del pleistocene” che spunta dalle nebbie romane. Forse è l’immagine che più ci colpisce e ci immortaliamo vicino al grande agrifoglio. Ma grazie a Giuliana, che ricerca un luogo riparato, scendiamo di qualche decina di metri verso est e scopriamo che il vero splendido colpo d’occhio non è quello della cima, ma un poco più in basso: si apre una vista di 180° dal Gran Sasso ai Prenestini. Mangiamo con un clima mite e l’apprezzamento verso i miei mandarini si traduce da parte di Elisabetta in una promessa di mandarinetto da sorseggiare in occasione di una prossima escursione: e vai!! Ridiscendiamo verso il Casale e finalmente riprendiamo a costeggiare il fosso Gattaceca cominciando ad avvicinarci al punto di congiunzione degli occhi del nostro otto. La musica dell’acqua accompagna me e Claudia che allunghiamo un po' il passo con Daisy il cagnolino di Domenico e Francesca. Giungiamo alle auto dopo esatte 6 ore di escursione ed in tempo per prendere un caffè e lasciare Giampaolo andare ad assistere alla vittoria di Federica: 3 a 0!

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