In solitaria da fonte a fonte
Domenica 26 settembre 2010.

Per questo weekend non avevo programmato niente, a causa delle pessime previsioni meteo... O meglio, qualcosa in programma c'era, la notturna sul Velino, ma si è dovuto annullarla proprio per le previsioni catastrofiche, purtroppo rivelatesi esatte...
Mi predisponevo quindi a passare tutto il weekend a Roma. Sabato sera, però, torno a guardare i siti meteo: sorpresa!, per domenica sull'Abruzzo centro-orientale il tempo è previsto discreto, comunque senza pioggia.
Che fare? L'idea di andare fuori mi stuzzica, magari qualcosa sul Gran Sasso. Ormai però è tardi per cercare compagni di gita; e d'altra parte io non amo andare in montagna da solo, soprattutto qui in Appennino, dove rischi di non incontrare anima creata per tutta l'escursione.
Pazienza, mi dico, per stavolta è andata così. Niente Gran Sasso; magari mi farò un giretto in bicicletta qui nei dintorni...
Improvvisamente l'associazione Gran Sasso + bicicletta mi fa scattare la scintilla: ho pensato tante volte che mi sarebbe piaciuto fare in bicicletta la strada che sale a Campo Imperatore da Fonte Cerreto. Bene, questa è l'occasione giusta.

Domenica mattina, ore 6.30: carico la bici sulla macchina e parto alla volta del Gran Sasso.
Passata la galleria del S. Rocco, la situazione che mi si presenta non è proprio rosea: il cielo è tutto coperto; la catena del Gran Sasso sparisce in mezzo alle nuvole dai 1600 m in su.
Sembrano però nuvole non troppo minacciose... Forse nel corso della mattinata si alzeranno. In ogni caso ormai sono qui e tanto vale provarci.
Arrivato a Fonte Cerreto, vado a fare colazione e, naturalmente, incontro un gruppo di tre amici caini (non cordini) che sono venuti a camminare, anche loro un po' incerti sul da farsi. Alla fine decidono di salire a piedi fin da Fonte Cerreto: temono che in alto la situazione non gli consentirebbe di fare gran che (non hanno torto).
Per conto mio, indosso guanti e casco e parto pedalando per la salita.
La pedalata è piacevole: la salita non tira mai troppo e concede vari momenti di respiro. Peccato che le nuvole basse impediscano di godere a pieno del panorama.
Passo il bivio per Montecristo (a proposito, il Conte vi saluta ;-)) e comincio a sentire un po' di vento, ma per ora non dà molto fastidio.
Arrivato al valico, sono in mezzo alle nuvole e il vento tira abbastanza deciso. Speriamo che nella piana vada meglio, mi dico.
Scendo sull'altopiano e trovo che va effettivamente un po' meglio. Ma il cielo è sempre prevalentemente coperto e la cresta del Centenario è tutta in mezzo alle nuvole.
Per un attimo sono incerto se salire verso l'albergo di Campo Imperatore o proseguire sull'altopiano fino a Fonte Vetica.
Scelgo subito la seconda: la zona del Corno Grande è immersa in nuvoloni neri che non invitano ad avvicinarsi. Ho l'impressione che su all'albergo sia una di quelle giornate in cui non si riesce nemmeno ad aprire lo sportello della macchina per il vento.
Mi dirigo quindi verso l'estremità orientale dell'altopiano, dove, tra l'altro, mi sembra che ci sia anche un po' di sole.
Dopo 30 km e due ore di pedalata sono a Fonte Vetica.
Mi riposo al rifugio per una ventina di minuti, poi riparto senza indugiare troppo: non vorrei che il tempo mi giocasse qualche scherzo...

Il percorso a ritroso è molto più faticoso di quanto pensassi, a causa del vento che tira forte da ovest e mi è quindi sempre contro.
Riattraverso l'altopiano, risalgo al valico e... Finalmente la tanto agognata discesa!!
Me la godo tutta, assaporando il piacere delle curve. In men che non si dica, rieccomi a Fonte Cerreto.

Un bel giro. Da rifare: col sole e... in compagnia!

Er Gaspa detto anche Andrea

P.S.: i "numeri" dell'escursione:
Lunghezza: 60 km
Dislivello: 950 m circa
Tempo di percorrenza: 4 ore, escluse le soste (forse un po' meno senza vento).