Il Corvo
Il mio collega Emilio mi propone di nuovo un'uscita con gli sci, dapprima con obiettivo Majella, ma poi dopo aver consultato un amico decide per il Campiglione dove sembra diretto anche Tavernello alias Lorenzo. Partiamo da Roma alle 6 con appuntamento alle 7 con Luciana al casello di Valle del Salto. Strada facendo Emilio ci dice che gli "altri" alla fine hanno deciso per il Velino e che quindi saremo da soli. Arriviamo a Prato Selva ormai completamente pulito, ma Emilio mi dice che per tutta la stagione la neve è stata latitante su queste piste. Partiamo sci in spalla con un bel sole ma quando arriviamo in prossimità del Crivellaro Emilio, data la scarsa quantità di neve, il peggiorare del tempo e vento da nord-ovest decide di abbandonare la meta originale e di risalire il vallone fino alla vetta del Corvo. Continuiamo la salita ora su neve dura e io rifletto a lungo su un senso di inquietudine che non mi abbandona dalla partenza. Cerco di trovare una ragione: l'escursione mai fatta prima, la paura di tratti esposti o molto ripidi, la discesa con gli sci... boh. Presto l'inquitudine viene spazzata via dall'impegno della salita, ora affrontata con ramponi e piccozza su un tratto ripido che ci porterà in cresta per l'ultimo tratto verso la cima. Sulla dorsale verso le cime io continuo con i ramponi mentre Luciana ed Emilio rimettono gli sci. Incontriamo un gruppo di marchigiani già in discesa con i quali scambiamo qualche parola. Emilio mi supera con gli sci ma presto si rende conto che devono essere tolti di nuovo: c'è una crosta di neve recente che cede su un fondo molto duro. Io proseguo ed arrivo sulla anticima centrale superando con un ulltimo sforzo una piccola cornice. L'anticima è ora avvolta dalla nebbia ed il vento è aumentato notevolmente. Purtroppo non si vede quasi niente e solo a tratti si intravede qualche scorcio delle cime intorno. Ci prepariaamo per la discesa e poi cerchiamo un punto di attacco senza cornice. Il pendio è ripido e la neve dura ed il primo traverso lungo che ci riporta verso la via di salita lo faccio con una certa apprensione anche se la nebbia ci nasconde i pericoli a valle (siamo proprio sopra una fascia rocciosa che sovrasta il fosso del Monte). Luciana purtroppo soffre un po' la ripidità del pendio e la neve abbastanza dura e scende con molta circospezione... Io vado avanti e poi insieme scendiamo nel fosso del Monte. Il pendio rimane ancora ripido e trovo sia neve ancora dura che neve ormai molla. Supero qualche tratto più critico ricorrendo a delle derapate deprimenti ma non trovo il coraggio di curvare sul ripido con neve molla. Superiamo una fascia di rocce e siamo quindi nella parte ormai tranquilla del fosso. Il tempo ormai peggiorato ci mostra parecchi scrosci di pioggia a valle mentre verso la fine del fosso comincia a nevicare. La nevicata diventa poi veramente fitta quando siamo ormai di nuovo sulle piste di Prato Selva imbiancando di nuovo tutto il pendio. Sula strada di casa è meraviglioso lo scenario delle cime e del passo delle Capannelle completamente spelacchiati stamattina ed ora di nuovo tutti bianchi (anche se solo per poche ore...). La relazione tecnica a cura di Emilio su: http://www.thetop.it/index.php?page=view_abs&n_abs=12210&visto=yes

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