Gita a Pizzo di Sevo 23 aprile 2011

Una mail di Giorgio a metà settimana preannuncia la prossima gita con gli sci. La scelta stavolta è per la Laga e precisamente per Pizzo di Sevo con una variante significativa per la discesa e qualche opzione  da decidere sul posto. Raggiungo Giorgio e Gaspare dal mio rifugio umbro (sono vicino a Cerreto di Spoleto dove abita Paolo Caruso) poco prima di Amatrice sabato mattina. Ci compattiamo in una sola macchina e saliamo a Macchie Piane. Il tempo è coperto ma almeno non piove. Ci stupiamo trovando una macchina nel piazzale di arrivo a 1600 m.: scopriremo poco dopo la partenza che è di due signori che hanno probabilmente pernottato in tenda. Parto sci in spalla un po' scettico guardando il pendio ormai molto povero di neve ma la fiducia in Gaspare e Giorgio è infinita. Giorgio ingrana subito la marcia più alta e si allontana progressivamente mentre Gaspare ed io saliamo insieme. Alla prima neve (a circa 200 m. di dislivello dalla macchina) ritroviamo Giorgio ma solo per pochi secondi... Iniziamo a salire sci ai piedi ma dopo poco decidiamo di toglierli per la pendenza e la qualità della neve: proseguiamo quindi prevalentemente sull'erba. Arriviamo in vetta dopo 2 h e 15' circa. Giorgio attende da parecchio e si è infreddolito. Ci dice che ha già studiato la linea di discesa e dove tagliare per risalire e quindi parte deciso. Lo seguiamo anche noi dopo qualche minuto ma lui è già sparito, rimangono solo le sue tracce. Scendiamo verso la valle del rio Castellano su un pendio inizialmente sostenuto ma con neve buona. Io, guardando Gaspare saltare e curvare sul ripido prendo troppa confidenza e faccio un volo faccia avanti che si arresta solo quando Gaspare mi urla: "Girati!". Ho perso i bastoncini e risalgo faticosamente a riprenderli mentre Gaspare con pazienza infinita attende. Seguiamo ancora per un po' le tracce di Giorgio ma poi le abbandoniamo quando iniziano un lungo traverso verso destra a cercare di evitare i salti di roccia con cascate che infatti noi troviamo poco dopo. Risaliamo quindi verso il vallo di Annibale tra Pizzo di Sevo e Cima Lepri. Ci sembra anche di scorgere Giorgio in basso insieme ad un altra persona ma poi scopriremo che sono altri due scialpinisti saliti dalla valle del rio Castellano. Risaliamo un bel tratto sci ai piedi godendo anche di una breve schiarita del cielo. Poi la pendenza ci invita di nuovo agli sci in collo ed io seguo Gaspare infaticabile tracciatore fino all'arrivo sulla sella con scavalco di cornice molto blanda. Pochi passi prima della cornice perdo l'appoggio dei piedi e cado qualche metro giù. Gaspare mi rassicura e mi guida indicandomi come utilizzare efficacemente anche mani e bastoncini. Dalla sella ci dirigiamo di nuvo verso la cima di Pizzo di Sevo dopo aver visto e sentito Giorgio che sta invece scendendo da Cima Lepri. Ci ritroviamo tutti sulla cima di nuovo e scendiamo stavolta finalmente tutti insieme sulla traccia di salita di Giorgio. La neve è ancora molto buona ed addirittura migliora scendendo. In macchina mi concedo anche una battuta feroce per Giorgio dicendogli che il dislivello che lui ha fatto oggi (circa 1800 m.) quelli del Mezzalama lo fanno in un'ora... ma incassa da vero gentiluomo e risponde serio: “certo quelli del Mezzalama la mia gita di oggi l'avrebbero fatta in 2 ore, 2 ore e mezza... Una birra ad Amatrice chiude piacevolmente la giornata.

Stefano