Il gemello sinistro al Sirente
Da Rocca di Mezzo l'incrocio per Secinaro immette in una strada che prima curva, poi dritta conduce ai verdi prati sotto la Nord del Sirente. E' la stessa strada percorsa per salire al Tempio, alla Neviera, al Majori, e naturalmente in cima alla vetta che dà il nome al sottogruppo.

Però oggi ci fermiamo prima, parcheggiamo all'imbocco del sentiero che porta al Rifugio Precoine (1173 m). Mai visto questo rifugetto, delizioso, perfino dipinto con mamma orso e cucciolo affacciati alla finestra. Pare sia del comune di Secinaro, che ha le chiavi... bisognerebbe vedere come è messo per un eventuale futuro panettone. Lo superiamo per rintracciare uno pseudo sentiero segnato da ometti che porterà alla nostra meta del giorno: il gemello sinistro del Sirente.

Dalla strada due evidenti rigole proprio in mezzo al canale ci hanno dato qualche pensiero per la sciata, ma ci siamo incamminati, la neve c'è. Eugenio, Paolo, Tomaso, i rudi cavalli aprono la pista, Chiara ed io li seguiamo alla nostra prima assoluta nel canale. Il versante nord del Sirente, tutto, è affascinante, maestoso e roccioso; spalleggiamo gli sci per un'oretta, fino all'uscita dal bosco dove mettiamo gli sci. La grossa valanga già lavorata e quasi compatta scesa giù dal canale si lascia risalire agevolmente per un'altra oretta, sulle tracce di un gruppetto di 3 che stanno salendo davanti a noi. Quando poi a meno di metà canale la pendenza aumenta, il cambio di attrezzatura ci impone uno stop: via le pelli e gli sci, proseguiamo la salita ramponi e piccozza su neve sicura, con il canale che si fa via via più dritto e stretto. Passiamo accanto a un piccolo (ma mica tanto) ammasso di sassi che si è staccato poco prima dalle pareti alla nostra destra, fermandosi per fortuna nel punto di caduta; lo avevamo sentito il botto mentre calzavamo gli sci, senza però capirne la provenienza precisa. La vista è fissa sulla grossa cornice che sovrasta lo sbocco del gemello: passo, piccozza, passo, sguardo... certo se cade che si fa? si corre con i ramponi ai piedi? ci si accuccia? speriamo che non cada, tutto qui e se proprio deve farlo, almeno aspetti che siamo in discesa con gli sci ai piedi. Sarà così la roulette russa? Non so, non ho mai provato.

L'uscita in cresta obbliga a passare una cornice fessurata: è spaccata in due longitudinalmente per buona parte della sua lunghezza, il che significa entrarci dentro e da li risalire il gradone che porta in cresta, al sicuro. Mentre sale l'ultimo di noi gli altri restano tutti indietro sul prato scoperto per non gravare con il peso sulla mole incombente; nessuno azzarda la discesa prima che tutti siano fuori dal canale, non si sa mai. La neve è morbida e non temiamo fondo gelato, ma la pendenza c'è, a portarsi dietro una fetta di pendio o cornice ci vuole poco.

Chiara ed io siamo molto contente di essere arrivate in cima e ci riposiamo quanto basta mentre i maschiacci studiano l'imbocco per la discesa. Scendono prima i 3 che avevamo davanti in salita, di cui uno con la tavola che pulisce ben bene la neve. Poi a ruota Paolo, Tomaso ed Eugenio; Iugin è bravo, ci aspetta almeno che ci piazziamo bene nella fessura a montare gli sci. Quindi è il mio turno, ma mi scelgo il Mio imbocco: è più forte di me, devo trovare il mio punto di maggior confort psicologico dopo l'"affare ginocchio" e così faccio. Tutto bene, un paio di curve e mi fermo ad aspettare Chiara, non troppo in mezzo al canale. Chiara segue coraggiosa gli altri e imbocca la discesa tranquilla lasciando scivolare gli sci. Via, ci siamo tutti!

La neve non è bella, ma nemmeno pessima, in un posto simile quasi meglio così che dura. Gli "uomini di putenza" scendono veloci, noi ragassse schiviamo sassi e rigole con maggior circospezione. Alle fine ci ritroviamo tutti giù, affrontando il tratto finale sui cumuli valangosi meno godibili. Che bella soddisfazione! Bravi tutti!

Alle ore 14 siamo alla macchina, con un sole caldo che ora finalmente ci cuoce il viso.

Alla prossima e grazie masculi, con voi, è innegabile, ci siamo sentite più tranquille... chissà perchè poi!?! :P

Sara - 29 aprile 2018


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