Il tintinnio della neve al Monte Morrone
16 febbraio 09, ieri. Nuova MS per l'allieva che sta imparando.
Condizioni climatiche: sole pieno, cielo terso, niente vento, freddo pungente.
Destinazione: il Monte Morrone per la Valle Cesa, discesa per la Valle Amara. 
Dall'autostrada la giornata è già scritta: magnifica!

Ed è così. Nessuno ha solcato i pendii del Morrone nei giorni scorsi, siamo i primi a salire con gli sci su neve abbagliante, baciati dal sole che ci scalda la schiena. 1200 metri di dslv nel silenzio interrotto solo dal rumore delle lamine che fendono la neve. La coltre è soffice e mentre saliamo sembra che ogni angolo di mondo ne sia ricoperto. Neve candida, neve polvere, neve abbagliante, neve che si sta trasformando al sole, un bagno di neve quasi ipnotizzante. E a pochi metri dalla vetta, sul versante nord, una musica, un tintinnio, un suono nuovo. E' la scoperta di un altro tipo di neve: la neve che suona al passaggio degli sci, prima di Giorgio, poi miei. E' il prodotto del ghiaccio non nemico, quello che le lamine e i rampant rompono agilmente e che emana un suono come di cristalli che si infrangono. Ho scoperto che si può sciare e suonare contemporaneamente!
Dalla vetta la vista è a 360 gradi: dal Terminillo, passando per il Vettore, il Gran Sasso, la Maiella seminascosta dal Velino, Pizzo Deta, per chiudere con il Viglio. Ci godiamo una mezz'ora di riposo contemplativo e poi giù per il pendio nord, un po' più che MS, su una neve polverosa che è paradisiaca sia per l'allieva che per il maestro. Le linee delle curve rivelano il nostro passaggio, entrambe continue, ma una stretta, l'altra larga e tondeggiante. Quale sarà quella dell'allieva? :)
Giornata davvero magnifica.
Sara



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