Storia della clessidra
La clessidra è uno strumento per misurare il tempo, uno dei più antichi inventati dall'uomo.
Prima dell'invenzione di questo strumento gli uomini non sapevano cosa fosse la misurazione del tempo. La scansione temporale della loro vita era legata ai cicli della Natura: l'alternarsi del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni...
Quando l'uomo iniziò ad avere una concezione del tempo come entità misurabile, iniziò anche ad ingegnarsi per creare degli strumenti che gli permettessero di quantificarne lo scorrere.
Il primo fra questi strumenti fu probabilmente, come detto, la clessidra.
Una volta in grado di misurare il tempo, gli uomini iniziarono anche a sperimentare gli stati d'animo legati al suo lento ma inesorabile scorrere; in particolare impararono a conoscere il senso dell'attesa del verificarsi di un evento, e con esso la spiacevole sensazione - che oggi tutti noi conosciamo bene - che "il tempo non passi mai" e che il momento atteso non arrivi mai.
Di questo sentimento sono stati testimoni ieri, domenica 13 luglio, alcuni scarcagnati e simil-scarcagnati (Fidani, Betty, Crepy, Fausto, Rox, Gaspa e Lorena - una new entry del vivaio Cristofari :-ÞÞ), che si sono recati al Gran Sasso per arrampicare sulla Via delle clessidre al Corno Piccolo.
Il Fidani, in particolare, era la quarta o quinta volta che tentava di arrampicare sulla suddetta via.
Ma ahimè, appena arrivati a Prati di Tivo, i Nostri hanno subito capito che non era aria, avendo trovato la seggiovia chiusa per vento forte e vedendo molte e minacciose nuvole chiudersi sopra le loro teste.
E, guardando le spalle del Corno Piccolo, pareva di sentirlo dire: "Attendete con pazienza... il tempo per le clessidre non è ancora giunto..."
Riposta dunque mestamente tutta l'attrezzatura (corde, rinvii, dadi, friend, scarpette, ecc. ecc...), i Nostri si sono portati in macchina alla base dell'Arapietra e hanno iniziato lento pede a risalire verso la Madonnina e poi verso le spalle del Corno Piccolo, sperando che Giove Pluvio avesse almeno la clemenza di farli salire in vetta per una via più facile.
E, pur tra mille indecisioni, Giove Pluvio ha infine avuto pietà... I Nostri sono riusciti a salire per il Camino di mezzo (via semialpinistica con passaggi di II) e, senza toccare la vetta, sono riscesi per il Camino Bonacossa.
Alle ore 16.00 era tutto finito... Tutti seduti al bar a Prati di Tivo a bere birra, mentre Giove Pluvio, ormai stufo di aspettare, apriva le cateratte del cielo...

Le poche foto della giornata le trovate qui in calce.
Nell'attesa che la clessidra faccia passare anche l'ultimo granello di sabbia, e giunga finalmente per noi il tempo per le clessidre! :-DD

Gaspa-arrampicatore-frustrato

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